YouTube: la piattaforma preferita dai giovani

I social network sono riusciti ad affascinare persone appartenenti a qualunque fascia d’età. Ovviamente adulti e bambini – oltre a utilizzare i social in maniera differente – utilizzano tendenzialmente piattaforme molto diverse tra loro. Le persone adulte preferiscono utilizzare piattaforme come Facebook, mentre tra i più giovani sono più popolari Instagram e soprattutto YouTube.

YouTube può essere considerato un social network?

YouTube nasce il 14 febbraio 2005 come una piattaforma di video-sharing, in cui gli utenti possono caricare e visualizzare praticamente qualsiasi tipo di contenuto multimediale. Nel 2006 i creatori di questa piattaforma – Chad Hurley, Jawed Karim e Steve Chen – hanno venduto la propria azienda a Google per 1,65 miliardi di dollari. Oggi YouTube risulta essere il secondo sito web più visitato al mondo, battuto solamente dallo stesso Google.

Ma è corretto considerare YouTube come un social network? In realtà dipende tutto dall’utilizzo che ne fanno i suoi utenti. Per esempio gli youtubers, coloro che realizzano contenuti video su YouTube per professione, utilizzano la piattaforma come un social, così come gli iscritti ai loro canali, realizzando delle vere e proprie community. Gli utenti infatti interagiscono tra loro mettendo like o dislike ai video, oppure postando dei commenti sotto di essi, dando vita anche a dibattiti. Ma per la maggior parte degli utenti YouTube è solo un sito di video online, dove poter guardare tutto ciò che si desidera. Queste persone dunque non sentono la necessità di aprire un canale YouTube, di commentare o lasciare un “mi piace” ai video che guardano. Quindi questa tipologia di utente non utilizza YouTube come un social network e nemmeno lo percepisce come tale.

Sono soprattutto i più giovani a utilizzare YouTube come un social; mentre gli adulti tendono a ignorare questa funzione della piattaforma, limitandosi a considerare YouTube come un semplice sito web.

Perché YouTube piace ai giovani?

Uno studio pubblicato nel 2018 dal Pew Research Center, basato sulle abitudini social di 750 ragazzi, ha evidenziato come gli adolescenti tra i tredici e i diciassette anni hanno iniziato ad abbandonare il social network per eccellenza, ovvero Facebook, per spostarsi su altre piattaforme, in particolare su YouTube. Infatti solo il 50% di essi utilizza regolarmente Facebook (nel 2015 la percentuale si attestava al 70%), mentre l’85% del campione è presente in modo attivo su YouTube. Instagram invece viene utilizzato regolarmente dal 72% dei ragazzi che compongono il campione.

Risulta dunque evidente che YouTube sia diventato nel corso degli ultimi anni la piattaforma social preferita da giovani e giovanissimi. Secondo una ricerca condotta da Defy Media nel 2015 i ragazzi amano questa piattaforma perché li aiuta a stare bene con se stessi. Infatti, come spiega Andy Tu, l’EVP marketing di Defy Media:

Una delle ragioni per cui le persone stanno sulle piattaforme digitali piuttosto che guardare la TV è che gli piacciono di più i contenuti. È anche più facile relazionarsi il che li fa sentire meglio con se stessi.

Questo effetto è reso possibile grazie ai contenuti realizzati dagli youtubers, giovani web star in cui gli adolescenti si identificano.

Youtubers: i nuovi idoli di bambini e ragazzi

Il fenomeno degli youtubers è relativamente recente; si tratta di giovani ragazzi, dotati di una grande capacità comunicativa, che hanno iniziato a caricare i propri video su YouTube a cadenza regolare, trattando un format specifico (intrattenimento, parodie, recensioni, gaming, ecc.); riuscendo così a ottenere sempre più successo e popolarità. Oggi fare lo youtuber è considerata una professione vera e propria, dato il grande lavoro di editing e di pianificazione che sta dietro ogni singolo contenuto pubblicato.

Queste web star, grazie alla loro simpatia e al loro aspetto da ragazzi “comuni”, sono riuscite a entrare in sintonia con bambini e teen agers. Questi ultimi guardano e riguardano i video caricati dai vari youtubers, inoltre seguono i loro idoli non solo su YouTube, ma anche su altri social, come Instagram. Bambini e ragazzi vedono gli youtubers come modelli da seguire. Infatti lo studio condotto da Defy Media afferma che la maggior parte degli adolescenti segue i consigli e i comportamenti veicolati dai propri youtubers preferiti, questo perché:

La cosa fondamentale per gli adolescenti è che si sentono più vicini alle star di YouTube, a un livello che non avevano mai provato prima con gli attori di Hollywood.

Questo avviene perché i ragazzi vedono le giovani web star come personaggi meno costruiti, più vicini a loro e alla loro quotidianità, inoltre parlano di argomenti e fanno attività che interessano maggiormente a bambini e adolescenti. Inoltre gli youtubers aiutano questi ragazzi a sentirsi meno soli, a fargli compagnia e a staccare la spina dai loro problemi. Alcuni ragazzi hanno infatti affermato:

  • Senza di loro mi sentirei perso, mi danno consigli come se fossero miei amici.
  • Loro sono gli unici che riescono a capire come mi sento.
  • Quando accendo la TV non  trovo nessun programma che mi piace, ma appena entro su YouTube non so da quale video iniziare.

Alleanza tra genitori e youtubers

Tutto ciò può spiegare così il disinteresse dei più giovani verso la televisione e gli altri social, ma la grande influenza che gli youtubers esercitano verso bambini ed adolescenti dovrebbe preoccupare i genitori. Quest’ultimi dovrebbero vigilare sui contenuti guardati dai propri figli, cercando di filtrare i messaggi e i comportamenti positivi da quelli negativi, cosa che spesso i ragazzi più piccoli non riescono a fare da soli. La psicoterapeuta Maura Manca suggerisce addirittura un’alleanza tra genitori e youtubers per cercare di sfruttare la grande capacità comunicativa che queste web star hanno nei confronti dei più giovani. Infatti gli youtubers, tramite i loro video, possono educare i ragazzi a un utilizzo corretto del web, spiegando loro fenomeni come il cyberbullismo o il sexting, così da sensibilizzarli. In questo modo YouTube, oltre a essere uno strumento di svago, potrà diventare anche una potente mezzo per attuare una corretta educazione civica digitale.

 

A cura di

Valeria Vinzia


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