I social media hanno cambiato il mondo dell’informazione, velocizzando e ampliando notevolmente la diffusione delle notizie. Purtroppo essi facilitano anche la circolazione di informazioni false o non verificate, conosciute ormai con il termine fake news. Facebook è uno dei social che più vengono utilizzati per diffondere notizie false, ma anche WhatsApp non è immune a questo fenomeno, che su questa piattaforma in particolare tende ad assumere la forma della catena di sant’Antonio.
Cos’è una catena di Sant’Antonio?
Una catena di sant’Antonio è un metodo per trasmettere un messaggio a più persone possibili, portando il destinatario a inviare copie di esso ad altre persone, che a loro volta trasmetteranno il suo contenuto a nuovi destinatari, ampliandone così la diffusione.
Questo fenomeno deriva dalla vecchia usanza di inviare a parenti, amici e conoscenti lettere in cui si chiedeva di pregare sant’Antonio per ricevere un aiuto ultraterreno in casi di particolari difficoltà. Con l’avanzare della tecnologia le catene di sant’Antonio hanno iniziato a circolare anche tramite fax, e-mail e SMS, anche se questi ultimi ormai sono stati soppiantati da WhatsApp, il mezzo oggi più utilizzato per diffondere queste catene. Anche su Facebook può essere realizzata una catena di sant’Antonio, chiedendo agli utenti di mettere un “mi piace” a un post e di ricondividerlo sulla propria bacheca.
Tipologie di catene e come riconoscerle
Esistono diverse tipologie di catene di sant’Antonio:
- Il portafortuna: il testo invita il destinatario a condividere il messaggio con un certo numero di persone per poter ottenere ricchezza e fortuna;
- Il portasfortuna: il testo invita il destinatario a condividere il messaggio con un certo numero di persone per non incorrere in eventi sfortunati e nefasti;
- La notizia: il testo invita il destinatario a condividere il messaggio con più persone possibili con lo scopo di diffondere una notizia sconvolgenti.
L’elemento che accomuna queste tre principali categorie è la falsità del loro contenuto. Le informazioni riportate nel testo di una catena di sant’Antonio infatti sono inventate o riadattate per sfruttare l’emotività delle persone. Questo fenomeno inoltre sfrutta la disattenzione dei destinatari, che spesso danno per scontata la veridicità delle informazioni riportate nel messaggio e lo condividono.
Le catene di sant’Antonio presentano poi alcuni tratti caratteristici, per cui risulta molto semplice riconoscerle:
- Richiesta di diffusione del messaggio;
- False informazioni o vere e proprie fake news;
- Presenza di una situazione di pericolo o di cambiamento in negativo;
- Contenuto vago, poco chiaro o incoerente;
- Registro linguistico medio-basso;
- Errori ortografici;
- Elementi tipici del linguaggio da chat, come l’uso non standard del maiuscolo o dei punti esclamativi.
Un esempio di fake news su WhatsApp
Le catene di sant’Antonio risultano dunque essere un ottimo veicolo per la diffusione di fake news. Oggi questo fenomeno avviene principalmente attraverso WhatsApp, la piattaforma di messaggistica istantanea più utilizzata al mondo. Esistono infatti innumerevoli esempi di catene contenenti fake news circolate su questa piattaforma negli ultimi anni, come la notizia dell’introduzione di una versione a pagamento dello stesso WhatsApp:
Sabato mattina whatsapp diventerà a pagamento! Se hai almeno venti contatti manda questo messaggio a loro. Così risulterà che sei un utilizzatore assiduo e il tuo logo diventerà blu e resterà gratuito (ne hanno parlato al tg). Whatsapp costerà 0,01 euro al messaggio. Mandalo a dieci persone.
Salve, siamo Andy e Jonh, i direttori di whatsapp. Qualche mese fa vi abbiamo avvertito che da quest’estate whatsapp non sarebbe stato più gratuito; noi facciamo sempre ciò che diciamo, infatti, le comunichiamo che da oggi whatsapp avrà il costo di 1 euro al mese. Se vuole continuare ad utilizzare il suo account gratuitamente invii questo messaggio a 20 contatti nella sua rubrica, se lo farà, le arriverà un sms dal numero: 123#57 e le comunicheranno che whatsapp per LEI è gratis!!! GRAZIE… e se non ci credete controllate voi stessi sul nostro sito (www.whatsapp.com). ARRIVEDERCI.
P.S: quando lo farai la luce diventerà blu (se non lo manderai l’agenzia di whatsapp ti attiverà il costo).
Questo testo risulta essere chiaramente una catena di sant’Antonio poiché:
- Contiene una fake news, ovvero l’introduzione di un pagamento per usufruire dei servizi di WhatsApp;
- Informazioni completamente inventate come i nomi dei direttori di WhatsApp, il numero da cui arriverà l’SMS di conferma, ecc.;
- Un contenuto poco coerente, infatti non si capisce l’eventuale costo (1 euro al mese o 0,01 euro al messaggio?) o il numero delle persone a cui inviare il messaggio (10 o 20?);
- La richiesta di condividere il messaggio con i proprio contatti.
Coronavirus: il nuovo oggetto delle fake news su WhatsApp
In questi ultimi giorni il Coronavirus è diventato il soggetto privilegiato della catene su WhatsApp, utilizzate sia per organizzare flash mob, come l’applauso dedicato a medici e infermieri di sabato 14 marzo, sia per diffondere notizie false, contribuendo ad alimentare la paura e la psicosi di massa.
Sono molte le fake news sul Coronavirus che hanno iniziato a circolare su WhatsApp sotto forma di catena di Sant’Antonio, come il fatto che gli stranieri non si ammalino perché vaccinati contro la tubercolosi, oppure l’applicazione del biocontenimento BSL-4 che bloccherebbe l’intero pianeta per ventuno giorni. Circolano anche catene che mirano a suscitare sentimenti patriottici e antieuropeisti, oppure di stampo complottista, insieme a quelle che offrono consigli su come prevenire e curare l’infezione, per esempio assumendo la vitamina C.
Tutti questi esempi contengono i classici elementi caratterizzanti le catene di sant’Antonio, ovvero notizie false e distorte, la richiesta di diffusione, testi incoerenti, ma soprattutto essi fanno leva sull’emotività del destinatario, che tenderà a condividere il messaggio senza verificare il fondamento del suo contenuto.
Dunque le catene di sant’Antonio risultano essere un potente mezzo di disinformazione, che può anche manipolare il comportamento dei destinatari e il loro pensiero riguardo a specifiche tematiche, come sta accedendo con l’attuale pandemia di Covid-19. Per questo motivo WhatsApp sta lavorando a un sistema che possa bloccare sul nascere queste tipologie di catene, ma attualmente gli unici metodi per difendersi dalle fake news che circolano su questa piattaforma risultano essere la capacità di riconoscere una catena di sant’Antonio e il fact-checking, ovvero la verifica della veridicità del loro contenuto grazie alla consultazione di fonti attendibili come giornali, telegiornali e siti istituzionali.
A cura di
Valeria Vinzia
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