Web, Deep web, Dark web: facciamo chiarezza

La rete è un posto immenso, pieno di luoghi da esplorare e siti da visitare. Può a occhio sembrare sconfinata, vista la mole di dati che la attraversa ogni giorno. Quello che non tutti sanno, però, è che il web conosciuto dalla maggior parte degli utenti è solo una frazione di quello che si cela in realtà nel cyber-spazio.
Se dovessimo usare una metafora, potremmo immaginare la rete come un enorme iceberg, di cui il Surface web, quello accessibile a tutti, è sostanzialmente la punta non sommersa. Al di sotto di essa si trovano altri due mondi ben distinti che è bene conoscere.

Deep web

Se il Surface web corrisponde ai siti internet indicizzati da motori di ricerca come Google, Bing e altri, il Deep web equivale, sorprendentemente, a oltre l’80% della rete rimanente.
Quello che stupisce di più è che il Deep web include in se stesso alcuni tra gli elementi più comuni, quali le e-mail e generalmente tutte le pagine che richiedono un login dell’utente. Non si tratta quindi di una porzione di rete “isolata” dal resto, bensì di un’area in ombra, meno indicizzata e meno frequentata.

Un sito può gradualmente uscire dal Deep web a mano a mano che acquista popolarità e viene ricercato tramite motori di ricerca, mentre le aree riservate agli utenti o ai super-utenti rimarranno, appunto, sommerse nel Deep web in quando non di dominio pubblico.

Dark web

Il Deep web include al suo interno un’ulteriore sezione di siti non indicizzati (qualche decina di migliaia a fronte di trilioni del Surface web) a cui non è possibile accedere senza usare motori di ricerca particolari. Il Dark web è uno dei luoghi più isolati e pericolosi della rete; utilizza prevalentemente il protocollo Tor, studiato appositamente per garantire una privacy estrema durante la navigazione.

In pochi anni, nel Dark web si è venuto a creare un vero (e florido) mercato nero, una sorta di Amazon del crimine, in cui è possibile reperire qualsiasi cosa: droga, armi, oggetti unici e rari; è addirittura possibile assoldare dei sicari. L’unica moneta utilizzabile al suo interno è il Bitcoin, in quanto digitale, convertibile e quasi irrintracciabile.

Il Dark web è diventato famigerato anche per la presenza di numerosi siti a sfondo pedo-pornografico, riguardo ai quali la Polizia postale italiana ha messo in guardia più volte. Ma se da un lato abbiamo il crimine, dall’altro è importante sapere che il Dark web è terreno di caccia anche delle agenzie federali, come l’FBI e la FSB, che monitorano costantemente gli utenti per prevenire crimini e attentati di varia natura.
L’unico modo per accedervi è utilizzare il motore di ricerca Tor, accompagnato da una buona serie di proxies o di VPN per rendere anonima la propria navigazione. Senza questi ultimi, Tor non permette a nessuno l’accesso.

Norme per la sicurezza

Prima di concludere, è bene ricordare che vi sono delle norme vigenti sulla navigazione in questi siti, pertanto abbiamo valutato di elencare due regole da tenere a mente qualora si voglia intraprendere questa navigazione:

  • Il Deep web non è una rete illegale. È una porzione di esso, non indicizzata e generalmente privata. Accedere tramite hacking a queste aree corrisponde a un illecito.
  • Entrarvi non è un reato, così come la navigazione. Bisogna tuttavia tenere a mente che si tratta di una realtà estremamente controllata, in cui sia la Polizia che i malviventi tengono d’occhio tutti i visitatori.

È bene conoscere i rischi.

 

A cura di

Francesco Antoniozzi


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