Verso una legge europea a tutela del voto libero
Una delle conquiste più importanti ottenute dall’umanità in termini politici è la Democrazia. Il mezzo principale attraverso cui questa forma di governo agisce è il diritto di ogni cittadino di eleggere i propri rappresentanti affinché questi espletino le proprie funzioni governative secondo il desiderio degli elettori. Perché uno stato democratico possa essere definito tale, è necessario che il voto sia libero da influenze e pressioni di qualunque tipo.
L’estensione delle potenzialità del digitale in termini di profilazione degli utenti ha dato origine a una nuova classe di rischi legati allo sfruttamento dei dati sensibili al fine di disegnare un tipo di pubblicità digitale politica che sia mirata ed efficace.
A seguito dello scandalo Facebook-Cambridge Analytica del 2018, il Parlamento Europeo ha annunciato di voler introdurre severe sanzioni rivolte a quei partiti politici europei che, nello sviluppo delle proprie campagne elettorali, operino intenzionalmente oltre i confini stabiliti dalla protezione dei dati sensibili.
Dati sensibili e profilazione degli utenti: la pubblicità digitale politica
Per profilazione dell’utente in ambito digitale si intende la raccolta e l’elaborazione di dati al fine di costituire un profilo, appunto, quanto più dettagliato possibile dei visitatori della Rete. Algoritmi appositamente disegnati sono in grado di collettare e analizzare informazioni ottenute tramite esplicita condivisione, come nel caso della costruzione di un profilo personale da parte dell’utente per l’iscrizione a un sito Web, oppure attraverso le interazioni e le attività che l’individuo esercita all’interno della Rete, ad esempio i likes o i commenti lasciati in merito a un determinato contenuto.
L’immagine virtuale costituita dalle preferenze e dalle inclinazioni degli utenti è in continuo aggiornamento e consente a coloro che hanno accesso a queste informazioni di disegnare e selezionare contenuti pubblicitari personalizzati.
La creazione di campagne pubblicitarie mirate, basate sullo sfruttamento di dati sensibili, assume risvolti pericolosi nel momento in cui coinvolge l’area politica: una pubblicità politica digitale che utilizzi metodi opachi e fraudolenti attraverso la raccolta di informazioni personali quali etnia, convinzioni religiose e orientamento sessuale, rischia di ledere il diritto a un voto libero dalla minaccia di influenze e, conseguentemente, le fondamenta della Democrazia.
La proposta del PE
Al fine di tutelare i cittadini della Comunità, l’Unione Europea ha presentato una proposta che promuove una forma di pubblicità politica trasparente, consentendo agli utenti di identificare chiaramente gli annunci pubblicitari.
I contenuti promozionali dovranno essere etichettati in modo da segnalare esplicitamente la propria natura di sponsorizzazione finanziata, oltre a fornire informazioni circa l’origine del pagamento, il suo ammontare, e il partito a favore del quale la pubblicità è indirizzata.
In aggiunta, alle grandi aziende tecnologiche sarà richiesto di rendere pubblico ed evidente il tipo di informazioni e dati che sono utilizzati per selezionare le pubblicità e gli annunci che meglio incontrino i profili degli utenti. Dalle informazioni legalmente reperibili per la generazione di contenuti ad hoc, inoltre, vengono esclusi i dati sensibili riguardanti convinzioni religiose, origine etnica e orientamento sessuale che possono essere trattati unicamente previo consenso esplicito.
Assicurare che le Elezioni Europee non siano disturbate da alcun partito che intenda abusare dei dati sensibili degli elettori europei costituisce per noi una assoluta priorità. Stiamo compiendo un importante passo in avanti verso la protezione della partecipazione democratica libera da pratiche manipolatorie in ReteI
ha affermato la co-responsabile della relazione Mercedes Bresso.
Come la legge verrà fatta rispettare
Il ruolo di organo di controllo che assicuri il rispetto della legge e la protezione dei dati sensibili sarà assegnato alle autorità per la protezione dei dati di ciascuno dei Paesi membri, che avranno, al contempo, l’autorità per stabilire l’entità delle sanzioni.
Gli editori di pubblicità politica dovranno mettere in atto meccanismi che permettano agli utenti di segnalare gratuitamente tutte le inserzioni politiche che non rispondano ai criteri dettati dalla legge.
Questo meccanismo dovrà essere – come evidenziato dalla Commissione Europea nell’approfondimento datato 25 novembre 2021 – user friendly e di facile accesso per gli utenti.
Gli stati membri avranno anche l’onere di designare le autorità responsabili per la supervisione dell’applicazione della legge.
A cura di
Chiara Fomiatti
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