Un nuovo pubblico per il digitale: lo streaming online di contenuti per animali domestici

Un nuovo pubblico per il digitale: lo streaming online di contenuti per animali domestici

 

Gli animali domestici sono ormai considerati, a tutti gli effetti, parte integrante del nucleo familiare sia da un punto di vista affettivo sia da un punto di vista di responsabilità. La pandemia esplosa nel 2020 ha favorito la formazione di nuove dinamiche relative ai rapporti tra i conviventi, animali da compagnia inclusi.
Cani e gatti più di altri animali sembrano essere stati particolarmente influenzati dal cambiamento di abitudini dei loro coinquilini che per mesi sono stati presenti in maniera costante tra le mura domestiche. Con l’allentamento delle misure di contenimento del virus e il graduale ritorno alla normalità, la realtà degli animali domestici è stata nuovamente stravolta da una drastica riduzione del tempo in compagnia dei padroni. L’espansione digitale ha saputo dare pronta risposta a tutti coloro che fossero preoccupati per il livello di stress che questi cambiamenti potrebbero aver generato nei loro amici a quattro zampe: diverse piattaforme hanno infatti lanciato offerte di streaming online di contenuti audio e video volti a fornire un servizio di intrattenimento per cani e gatti.

 

Offerte ad hoc per lo streaming online a Cani e Gatti

Le realtà digitali che hanno visto nello streaming di contenuti per animali domestici un allettante investimento sono più di una e hanno in comune la studiata selezione di contenuti ad hoc, pensati per stimolare la curiosità e l’attenzione di cani e gatti.

Tra le piattaforme più conosciute destinate all’erogazione di servizi di intrattenimento che hanno dedicato spazio al nuovo pubblico, troviamo anche il colosso dello streaming musicale Spotify che ha pensato playlist generate da un algoritmo basato sulla descrizione delle caratteristiche dell’animale fornita dall’utente.

DogTV, come si può intuire dal nome, è invece una piattaforma streaming rivolta unicamente ad un pubblico canino: come promosso dal sito, esso è basato su più di sessanta studi scientifici e promuove video divisi in tre categorie per andare incontro alla routine tipica del cane e per arricchire l’ambiente in cui vive.

 

Una diversa struttura visiva

Resta comunque da stabilire se tali iniziative possano trovare riscontro in un effettivo interesse da parte degli animali o se questi ne restino indifferenti.

Per ragioni legate all’evoluzione, specie diverse possiedono caratteristiche diverse legate all’anatomia dell’occhio e, conseguentemente, un diverso modo di vedere il mondo.

La percezione dei colori dipende da fotorecettori chiamati coni: i cani possiedono solamente due tipologie di queste cellule – a differenza degli esseri umani che ne possiedono tre tipi – e hanno, conseguentemente, una visione dicromatica sensibile unicamente alle sfumature del blu e del giallo-rosso. In aggiunta, la vista dei cani è più improntata per l’identificazione di oggetti lontani e in movimento, piuttosto che vicini e immobili. Questo fatto influenza profondamente il tipo di contenuti necessari alla creazione di un’offerta di video in streaming per i cani.

 

Il desiderio di antropomorfizzazione

La nascita di queste nuove realtà digitali offre un interessante spunto di riflessione sulle ragioni per cui queste possano effettivamente trovare mercato: la riproduzione di audio o video per l’intrattenimento di cani e gatti può effettivamente rappresentare un beneficio per gli animali domestici o rappresenta piuttosto una concretizzazione del desiderio dell’essere umano di accorciare la distanza interspecifica esistente tra padrone e animale domestico? Lo streaming online, nel concreto, serve agli animali domestici o ai loro padroni?

Fin dall’antichità, l’essere umano ha speso risorse ed energie allo scopo di plasmare l’ambiente secondo i propri canoni: l’esempio più evidente di questa tendenza è rappresentato dall’ingente numero di razze canine generate da incroci artificialmente indotti. In diversi casi, questi esperimenti genetici hanno dato origine a sottospecie canine portatrici di handicap morfologici, acuiti dall’isolamento riproduttivo forzato a cui razze canine particolarmente desiderate sono sottoposte.

Naturalmente, offrire a cani e gatti una nuova forma di svago non comporta rischi genetici, ma una simile scelta potrebbe avere la stessa matrice vista per gli incroci artificiali tra razze.
Vedere nel proprio coinquilino a quattro zampe un individuo dotato di emotività e bisogni equiparabili ai nostri è sintomo di una spiccata empatia, ma è bene tenere in considerazione la reale distanza genetica, origine di diversi istinti e necessità: verosimilmente, una passeggiata nel bosco, fonte di stimoli sensoriali molto più ricchi e variegati rispetto ad un video, rappresenterebbe una miglior alternativa per lo svago di cani e gatti.

 

 

A cura di:

Chiara Fomiatti


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