La tecnologia sta facendo passi da gigante, e così sulla piattaforma del World Wide Web è atterrata anche la telemedicina. Ma di cosa si tratta? È una Rete che permette di collegare tutto il territorio nazionale e regionale tra le cui ramificazioni troviamo connessi tra loro ospedali, medici, infermieri e tutti i professionisti sanitari. Una modalità più easy per monitorare e assistere tutti i pazienti disseminati nel territorio di competenza dei professionisti con il camice bianco e non solo, per favorire la prevenzione nella diffusione di virus e batteri che potrebbero danneggiare ulteriormente il flebile sistema immunitario dei loro pazienti. Siamo ancora ai blocchi di partenza con questa nuova Rete e per ottenere risultati ottimali bisognerà cominciare con il riorganizzare la sanità territoriale, non solo per combattere e prevenire i nuovi rischi pandemici, ma soprattutto per sfruttare tutte le potenzialità che la telemedicina ha in serbo. Lo sprint iniziale è stato dato dalla regolamentazione a livello nazionale di questa piattaforma, infatti la telemedicina è regolata dal 27 ottobre scorso da un testo ministeriale. Nella sua versione più aggiornata, in questo testo vengono trattate le «indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina», per rendere universale l’utilizzo di quest’ultima nel territorio e per rendere ufficiali tutte le attività svolte sotto questo grande ramo della “nuova” Sanità.
Cos’è la telemedicina?
La telemedicina rappresenta una nuova frontiera della sanità, mezzo che permette di seguire tutti i pazienti rendendoli autonomi il più rapidamente possibile (empowerment). Nonostante tutto necessità, ora come ora, di una maggiore digitalizzazione degli strumenti utilizzati dai vari professionisti, così da consentire una più ampia connessione tra i device capaci di comunicare tra loro a qualsiasi distanza e di adattare il loro agire in base ai dati e alle informazioni che ricevono dalle varie fonti a disposizione. Questa corsa agli “armamenti tecnologici” dà vita a veri e propri sistemi intelligenti, ponendo così le basi di un sistema operativo al 100% di medicina online.
Grazie all’utilizzo dei big data e delle tecniche di deep learning, i dispositivi si comportano come dei veri e propri sensori, controllati a loro volta a distanza attraverso la Rete per convogliare tutte le loro informazioni a delle centrali operative in tempo reale, e in modo assolutamente sicuro. Si sta raggiungendo il grande step prima della cura vera e propria, la prevenzione. Avere una soluzione veloce per patologie molto tempo prima della comparsa di sintomi, soprattutto per quanto riguarda malattie croniche, costituisce un notevole vantaggio non solo per i pazienti, bensì per tutto il Sistema sanitario nazionale.
Il focus è sullo scalino prima della cura effettiva, la concentrazione dei professionisti sanitari sta nel raggiungere una soluzione ancora prima di arrivare alla cura intensiva. Viene messo il puntino sulla “i” di prevenzione e tutto ciò che ha a che fare con la precauzione. Detto ciò, abbiamo bisogno di una più ampia formazione e informazione sulla telemedicina, i professionisti sanitari devono essere preparati a ciò che il vicino futuro ha in serbo per loro. Oltre alla prevenzione, ora, bisogna concentrarsi quindi sulla formazione del personale medico/infermieristico, divulgando le linee guida della Sanità, e informando i medici di famiglia su riferimenti, specializzati sulla materia, in ospedale e sul territorio in modo da poter avere luoghi sicuri di riferimento.
Quali sono i servizi di telemedicina?
Anche se ad oggi la telemedicina in Italia viene usata a macchie molto disomogenee tra loro, le prestazioni sanitarie in Rete diventeranno molto presto performance ufficialmente riconosciute a livello non solo regionale, bensì nazionale. Ciò che ora la nostra Sanità propone rappresenta un incipit, la base di ciò che sarà la più ampia e sviluppata Rete sanitaria del futuro. Tutte le prestazioni online vengono ora tariffate, e per questo dobbiamo ringraziare il testo ministeriale del 27 ottobre.
In Italia abbiamo la possibilità di sfruttare la televisita, una visita medica attuata a distanza dai professionisti sanitari, dove il paziente si trova nella comfort zone della sua dimora, e il medico nella comodità del suo ambulatorio. Nonostante la professionalità di questo atto medico, esso non può mai essere considerato il mezzo principale per condurre la relazione medico-paziente a distanza, né può essere considerato in modo automatico sostitutivo della visita medica in presenza. Il tocco umano rimane sempre essenziale in alcuni casi, infatti è il medico che deve decidere in quali situazioni e in che misura la televisita può essere impiegata. La televisita in sé può ramificarsi in diverse prestazioni mediche a distanza. Parliamo di telerefertazione quando il professionista sanitario che ha sottoposto un paziente a un esame specifico, rilascia una relazione dei risultati di quest’ultimo, che viene scritta e trasmessa per mezzo di sistemi di telecomunicazione. Si tratta invece di telereferto quando viene formalizzata la telediagnosi con firma digitale validata del medico responsabile dello stesso.
Un altro servizio di telemedicina che in Italia è disponibile è il teleconsulto medico. Qui il professionista che lo usa interagisce a distanza con uno o più medici per dialogare e discutere riguardo alla situazione clinica di un paziente in specifico. Tutti gli elementi utilizzati in questo consulto telematico, devono essere condivisi tra i vari professionisti presi in causa sotto forma di file digitali idonei per il lavoro a distanza. Il teleconsulto non deve essere fatto necessariamente in contemporanea, infatti esso può essere svolto anche in modalità asincrona, portando i risultati ottenuti in un unico cloud condiviso.
Esiste inoltre un’attività sanitaria chiamata teleconsulenza medico-sanitaria, eseguita da due o più professionisti che hanno differenti responsabilità rispetto al caso specifico del paziente preso in considerazione. La tele consulenza sembra molto similare al teleconsulto medico e consiste nella richiesta di mero supporto durante lo svolgimento di attività tra i vari professionisti sanitari.
A cura di
Selene Conton
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