La realtà virtuale è sicuramente una delle tecnologie più affascinanti mai realizzate dall’uomo, poiché è in grado di catapultare una persona in un mondo completamente virtuale. La realtà virtuale può essere utilizzata in diversi ambiti, come ad esempio nell’intrattenimento, ed è destinata ad assumere un peso sempre maggiore nella nostra quotidianità.
Realtà virtuale: una definizione
Il termine realtà virtuale deriva dall’espressione inglese “virtual reality”, spesso abbreviata con la sigla VR. Si tratta di una tecnologia in grado di simulare un ambiente (reale o fantastico che sia) in cui l’utente viene immerso a 360 gradi. Inoltre la tecnologia VR permette a chi ne fa uso di interagire con il mondo virtuale prescelto.
La realtà virtuale può essere immersiva oppure non immersiva. Nel primo caso vengono coinvolti tutti i sensi dell’utente, grazie all’utilizzo di particolari periferiche, ovvero dispositivi hardware collegati ad un sistema operativo centrale in grado di realizzare un ambiente virtuale con cui l’utente possa interagire.
La realtà virtuale non immersiva al contrario non coinvolge tutti i sensi di una persona. Essa utilizza dei semplici monitor e dei joystick. I primi permettono all’utente di visualizzare l’ambiente virtuale, mentre i secondi gli consentono di interagire con esso. I più comuni videogames rappresentano un chiaro esempio di realtà virtuale non immersiva.
In realtà esiste anche un terzo tipo di realtà virtuale, definita semi-immersiva. Si tratta di stanze fornite di dispositivi e schermi di retroproiezione surround, in grado di riprodurre immagini sulle pareti con tanto di effetto tridimensionale.
Tecnologia VR: i dispositivi
Le periferiche utilizzate dalla tecnologia VR sono:
- Visori: occhiali o addirittura caschi in grado di isolare una persona dalla realtà circostante utilizzando degli schermi. Questi dispositivi possono sfruttare dei sistemi per la rilevazione dei movimenti, detti anche tracker, così da simulare i movimenti di un individuo nell’ambiente virtuale scelto. A oggi sono le periferiche più utilizzate per godersi un’esperienza di realtà virtuale. I visori VR più famosi sono sicuramente gli Oculus Rift e i Samsung Gear VR.
- Auricolari: possono essere anche delle semplici cuffie o cuffiette, e servono per trasferire i suoni prodotti nell’ambiente virtuale all’utente.
- Wired Gloves: particolari guanti in grado di sostituire mouse, tastiere e joystick. I wired gloves si utilizzano per interagire con l’ambiente digitale circostante, inoltre possono riprodurre i movimenti dell’utente all’interno della realtà virtuale, sfruttando sistemi di rilevazione dei movimenti, esattamente come fanno i visori VR.
- Cybertuta: si tratta di una tuta che avvolge interamente il corpo dell’utente. Può essere utilizzata per realizzare una scansione 3D del corpo di un individuo da inserire all’interno dell’ambiente digitale.
Nascita e sviluppo della realtà virtuale
Il concetto di virtual reality non è così recente come credono in molti. Fu lo scrittore Stanley Weinbaum a dare inizio al dibattito sulla realtà virtuale negli anni Trenta del Novecento, grazie al suo breve racconto intitolato The Pygmalion’s Spectacles, in cui si parla di visori VR.
Nel 1962 Morton Heilig costruì il primo prototipo di visore, chiamato Sensorama. Esso doveva contribuire alla realizzazione del cosiddetto “cinema esperienza”, in grado di coinvolgere tutti i sensi di uno spettatore durante la visione di un film.
Il primo vero sistema di realtà virtuale con visore venne costruito nel 1968 da Ivan Sutherland e Bob Spoull. Esso venne chiamato “La Spada di Damocle” a causa delle sua forma: il visore infatti era così pesante da dover essere appeso al soffitto di una stanza.
Nel 1977 l’MIT realizzò il primo ambiente virtuale: l’Aspen Movie Map. Si trattava di una mappa interattiva della cittadina di Aspen, in Colorado. Gli utenti potevano visionare le vie di Aspen in tre modalità: estete, inverno e modalità poligonale. Le prime due simulazioni si basavano su filmati, mentre la terza su una vera e propria poligonazione tridimensionale.
Da allora la realtà virtuale e i visori hanno subito un notevole sviluppo tecnologico, fino ad arrivare agli odierni Playstation VR, Oculus Rift e Samsung Gear VR. Oggi essa rappresenta un mercato dal valore di un miliardo di dollari e continuerà a crescere nei prossimi anni data la sua costante espansione.
Applicazioni della realtà virtuale
Oggi la tecnologia VR si applica in diversi settori, anche molto differenti tra loro. Sicuramente il settore videoludico è quello che più ha investito sulla realtà virtuale, come dimostrano i numerosi progetti sviluppati da Sony e Nintendo negli ultimi anni per PlayStation e Nintendo Switch.
La virtual reality risulta molto utilizzata anche nel settore culturale: sono molti i musei e le associazioni culturali che si avvalgono della realtà virtuale per ricostruire le ambientazioni del passato e coinvolgere maggiormente i propri visitatori. Anche le istituzioni scolastiche hanno iniziato ad utilizzare la tecnologia VR per integrare la formazione dei propri studenti.
A cura di
Valeria Vinzia
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