OnlyFans: il nuovo social per contenuti hard

Tra i social del momento troviamo il celeberrimo Onlyfans portato alla ribalta con il caso di Bella Thorne, ex star Disney che, annunciando su Instagram l’apertura di un suo account Onlyfans, ha fatturato la cifra record di un milione di dollari in un giorno. Com’è stata possibile una cosa del genere? Quali sono le specificità di questa piattaforma?

Cos’è Onlyfans

Onlyfans è una piattaforma a pagamento i cui contenuti possono essere accessibili solo agli iscritti i cosidetti “fan”. La sede legale di questa piattaforma è a Londra. Il sito è diventato celebre nel settore dell’intrattenimento per adulti ma esso nasce con una finalità diversa, ovvero quella di poter condividere materiale esclusivo da parte di artisti, creator e performer con i propri follower più accaniti. Ad oggi la piattaforma conta già 25 milioni di utenti e oltre a condividere foto e video da parte dei creator offre anche un servizio di chat dove i fans possono scambiare messaggi con i loro idoli.

Come funziona Onlyfans

Molto simile alle piattaforme che quotidianamente usiamo come Instagram o Facebook, la particolarità di Onlyfans risiede nel fatto che tutti i profili sono di base privati ed è possibile visionare il materiale che viene pubblicato dai creatori solo sottoscrivendo un abbonamento al singolo profilo.

Per poter entrare in contatto con il profilo del creatore di contenuti, non basta semplicemente mandare una richiesta di amicizia come avviene su Facebook, ma è necessario abbonarsi mensilmente con un tarriffario che parte dai dieci dollari fino ad arrivare a centinaia di dollari per gli account più popolari.

Il guadagno del singolo abbonamento viene ripartito tra il proprietario dell’account privato che produce materiale e i gestori della piattaforma che guadagnano il 20% dagli abbonamenti sottoscritti. L’iscrizione al sito è del tutto gratuita , ma non è possibile sottoscrivere un unico abbonamento per accedere a tutti i contenuti dei profili, come nel caso di Netflix, ma ci si può solo abbonare, appunto, solo ai singoli profili dei creator.

Onlyfans è un sito hard?

No, Onlyfans non è un sito hard ma come accennato in precedenza nasce con una finalità diversa da quella che l’ha resa famosa oggi. Se attualmente, infatti, la presenza diffusa di performer che divulgano attraverso il sito contenuti hard ha portato la maggior parte delle persone a credere che Onlyfans sia una piattaforma a luci rosse, in realtà essa non nasce con questo scopo. Tuttavia, ha alcune peculiarità non presenti su altre piattaforme che le consentono di essere un terreno fertile per la divulgazione di contenuti definibili ‘da adulti’. La piattaforma, infatti, ha un elevato carattere privato ed è accessibile anche ai minori senza alcuna censura.

Bella Thorne su Onlyfans

Sempre più celebrities hanno utilizzato l’app del momento e aperto dei profili personali su Onlyfans. In quanto star, riescono ad attrarre sulla piattaforma numerosi follower, ad esempio si stima che Bella Thorne in una settimana abbia fatturato 2 milioni con i suoi contenuti inediti.

Questo nuovo modo di diffondere contenuti a luci rosse ha attratto molti abbonati soprattutto nel periodo del lockdown, dove si è registrata un’impennata delle iscrizioni.

Ma nel caso di Bella Thorne gli ingenti guadagni della prima settimana sono stati frutto della pubblicità fatta dall’attrice su Instagram in cui annunciava il suo approdo su Onlyfans. Comunque, contenuti tanto decantati non hanno rispecchiato le aspettative venendo considerati addirittura safe for work (visibili anche sul posto di lavoro perché poco hard).

Autopromozione su Instagram e Facebook del sito Onlyfans

Come accennato quindi molte stars annunciano l’apertura di un account Onlyfans a partire da altre piattaforme social dove in alcuni casi mostrano anche alcuni contenuti che caricheranno su Onlyfans, così da incuriosire ed incentivare i propri follower a migrare sulla nuova piattaforma. Questa autopromozione attuata dalle celebrities non è piaciuta alle piattaforme del gruppo Facebook Inc., che ha cercato di ostacolare questa pratica modificando in parte il proprio regolamento così da vietare il caricamento di alcuni contenuti allusivi.

A cura di

Pasqualina Ciancio


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