Nuova informativa per la privacy di WhatsApp: perché preoccuparsi

Negli ultimi giorni hanno preoccupato non poco gli utenti alcune comunicazioni riguardanti le impostazioni privacy di WhatsApp. Quest’ultima è una famosa piattaforma di messaggistica istantanea, utilizzata da più di 1 miliardo e 600 milioni di utenti attivi in circa 180 paesi.

L’avviso ha provocato la reazione degli utenti, che si chiedono cosa cambierà nell’utilizzo di WhatsApp e se muterà in qualche modo la gestione dei dati personali da parte del colosso di messaggistica statunitense.

Ma che cosa è accaduto e in che modo potrebbero cambiare le normative riguardanti la privacy di WhatsApp?

Privacy WhatsApp: l’inizio della vicenda

Alla base delle preoccupazioni degli utenti riguardanti la privacy di Whatsapp ci sono alcuni avvisi inviati dalla piattaforma agli utenti a partire dal 7 gennaio 2021. Si tratta di avvisi che gli utenti visualizzavano all’apertura dell’app, nella quale si informava il cambiamento nelle impostazioni privacy della piattaforma e si rinnovava l’invito a questi ultimi ad accettare la nuova informativa sulla privacy. WhatsApp obbligava gli utenti ad accettare i nuovi termini entro l’8 febbraio, pena l’esclusione dalla piattaforma. La cosa ha portato a non poche proteste da parte degli utenti, che vogliono vederci chiaro sulle nuove norme e sul modo in cui i dati personali e le informazioni vengono gestite dal famoso social. Le preoccupazioni degli utenti solo legate al fatto che Facebook, che possiede la piattaforma di messaggistica, voglia utilizzare i dati personali degli utenti, come per esempio dati sensibili quali i numeri di telefono, per scopi inappropriati.

Privacy WhatsApp: cosa cambia per gli utenti non UE

Nei Paesi non appartenenti all’Unione Europea, verrà resa obbligatoria la condivisone di alcuni dati sensibili con Facebook, azienda proprietaria del servizio di messaggistica. Quest’azione sarebbe necessaria per garantire una migliore esperienza di navigazione agli utenti. In particolare, la condivisione di queste informazioni servirebbe all’azienda per scopi di marketing, quali una migliore profilazione dell’utente al fine di mostrargli avvisi pubblicitari personalizzati. Al fine di creare una pubblicità creata ad hoc per l’utente, Facebook e WhatsApp condivideranno tra di loro informazioni quali numeri di telefono, messaggi di stato e rubrica dei contatti. Gli utenti americani non hanno visto questi cambiamenti in modo positivo. In particolare, tra le proteste emerge quella di un utente di WhatsApp, il fondatore della casa automobilistica Tesla, Elon Musk.

Privacy WhatsApp: cosa cambia per gli utenti UE

WhatsApp apporterà importanti modifiche riguardanti la privacy dei propri utenti nei prossimi mesi. Tuttavia, quelli appartenenti all’Unione Europea, sono protetti da una delle leggi più avanzate in termini di gestione dei dati personali, il GDPR. Mentre nel comunicato rivolto a quelli non Ue, WhatsApp informa sull’aggiunta di numerose informazioni riguardanti i servizi WhatsApp e il modo in cui processa i dati. In particolare, esso riguarda il modo in cui le attività commerciali possano usare i servizi gestiti da Facebook per archiviare e gestire le chat WhatsApp. Inoltre riguarda anche le modalità in cui WhatsApp, in partnership con Facebook, collabora per fornire integrazioni con i servizi Facebook. Nel comunicato rivolto invece ai cittadini appartenenti all’Unione Europea, l’ultimo punto, all’origine delle polemiche, non sarebbe presente.

Le date ultime per l’aggiornamento e la sicurezza delle chat

È bene sottolineare come, nonostante l’aggiornamento privacy di WhatsApp, la sicurezza del contenuto delle chat non sia compromesso. Infatti, WhatsApp mette in sicurezza le sue chat con la crittografia end-to-end, che permette solo al mittente e al destinatario del messaggio di accedere al contenuto della chat. Per quanto riguarda la dead line, WhatsApp ha posticipato la scadenza per accettare i termini di servizio di qualche mese. Infatti, l’informativa della privacy e il suo relativo aggiornamento sono stati posticipati al 15 maggio. Gli utenti, soprattutto quelli provenienti da presi al di fuori dell’Ue, dovranno valutare se accettare o meno le nuovi condizioni proposte dalla piattaforma.

La vicenda WhatsApp: una riflessione

Questa vicenda offre uno spunto di riflessione importante. Infatti, ogni volta che ci si approccia all’utilizzo di un Social Media o all’utilizzo di un servizio sul Web, è sempre necessario leggere i termini di utilizzo di questi ultimi. In particolare, è necessario fare attenzione al modo in cui le aziende private gestiscano i dati personali e le informazioni sensibili. Sebbene, infatti, il GDPR sia una grande passo avanti nella protezione delle informazioni personali e dei dati sensibili, va ancora fatto tanto. Bisogna educare le persone ad una maggiore consapevolezza nell’utilizzo delle piattaforme digitali, affinché abbiano un quadro più chiaro dei comportamenti da mettere in atto nell’uso del Web.

A cura di

Miriam Salamone


FONTI

CREDITS