LinkedIn: come i social hanno cambiato il mondo del lavoro

I social media sono ormai diventati una parte integrante della nostra vita. Grazie a essi possiamo rilassarci nel tempo libero, scambiare informazioni, imparare nuove lingue, cercare un partner e tanto altro ancora. Negli ultimi anni i social hanno reso possibile anche una nuova forma d’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, trasformando in modo significativo le modalità con cui approcciarsi a questo mondo.

Oggigiorno esistono diversi social media che hanno come scopo quello di facilitare la ricerca del lavoro e dei candidati ideali, come per esempio Viadeo e Xing, ma è stato soprattutto LinkedIn a emergere come la migliore piattaforma di comunicazione digitale dedicata al mondo delle professioni e dei professionisti.

Social media e motori di ricerca: qual è la differenza?

Esistono diverse tipologie di piattaforme dedicate al mondo del lavoro, che possono essere divise in due principali categorie, ovvero i social media e i motori di ricerca.

  • I social media dedicati al mondo del lavoro, come LinkedIn e Xing, offrono ai propri utenti non solo l’opportunità di consultare e candidarsi a una infinità di annunci lavorativi, ma anche la possibilità di creare una vera e propria rete sociale professionale, collegandosi con colleghi, professionisti e aziende. Infine i social permettono agli utenti di pubblicare informazioni personali sulla propria pagina e di condividere immagini, articoli, video e molto altro.
  • I motori di ricerca raccolgono gli annunci di lavoro da migliaia di siti web, creando una vera e propria lista di proposte in cui cercare l’offerta migliore per potersi candidare con il proprio curriculum vitae, ma non permettono di creare una rete di collegamenti con aziende e professionisti. Indeed, per esempio, rientra in questa categoria, così come Jooble e InfoJobs, che fanno parte dei siti più utilizzati al mondo per cercare un impiego. Possono essere definiti motori di ricerca anche i siti web delle agenzie per il lavoro, come quelli di Adecco, Randstad o Manpower.

Dunque, la principale differenza tra queste due tipologie di piattaforma risiede nella possibilità o meno di creare dei veri e propri collegamenti con professionisti e aziende, che possono risultare molto utili nella ricerca di un impiego da parte di un utente. Inoltre la possibilità di condividere con i membri della propria rete sociale contenuti personali e relativi ai propri interessi può aiutare i recruiter (coloro che si occupano della ricerca e della valutazione dei candidati) nella selezione del candidato più adatto all’inserimento in una determinata posizione lavorativa.

LinkedIn: cos’è e come funziona

Tra i numerosi social media dedicati al mondo del lavoro, LinkedIn è sicuramente il più famoso. Si caratterizza come un servizio web di rete sociale gratuito (anche se è possibile ottenere servizi extra a pagamento) impiegato soprattutto per lo sviluppo di contatti professionali e per la diffusione di contenuti specifici relativi al mercato del lavoro. Nel 2019, LinkedIn è arrivato a contare ben 630 milioni di utenti in tutto il mondo, affermando così la propria importanza nell’attuale mondo del lavoro.

Questa piattaforma, pur essendo dedicata allo sviluppo di contatti professionali, ha uno struttura molto simile a quella di Facebook, in cui gli utenti possono condividere i propri contenuti e informazioni personali, ma soprattutto il proprio curriculum vitae.

LinkedIn infatti offre diverse funzioni ai propri utenti, tra cui:

  • Utilizzare il proprio profilo come un vero e proprio curriculum vitae;
  • Mettersi in contatto con vecchi colleghi o compagni di studi;
  • Ampliare la propria rete di contatti collegandosi a professionisti e aziende;
  • Candidarsi ad annunci di lavoro;
  • Condividere contenuti creando una sorta di blog personale.

L’efficacia di questo social network sta però nella possibilità di espandere in modo intelligente i propri contatti, in modo tale da aumentare la propria visibilità. Un altro punto di forza della piattaforma risiede nella possibilità di verificare le proprie competenze grazie ai feedback lasciati dai propri colleghi o datori di lavoro, cosa che può avvantaggiare un candidato durante la ricerca di un impiego o in fase di selezione da parte di un’azienda interessata.

I social media inoltre hanno il vantaggio di velocizzare il processo di candidatura da parte degli utenti, nonché quello di selezione da parte delle aziende e dei recruiter. Dunque nell’era digitale diventa sempre più importante e cruciale possedere un account LinkedIn per poter trovare un posto di lavoro.

LinkedIn è davvero utile per trovare lavoro?

Spesso si sente dire che i social media, come LinkedIn, non hanno alcuna utilità come strumenti per la ricerca del lavoro, ma in realtà tutto dipende da come vengono utilizzati. I soggetti più attivi su LinkedIn, infatti, riescono a raggiungere più facilmente il loro obiettivo, ovvero ottenere un buon impiego lavorativo.

Ma che cosa significa essere degli “utenti attivi” su LinkedIn? Gli utenti attivi sono coloro che:

  • Mantengono il loro profilo/curriculum costantemente aggiornato;
  • Condividono contenuti inerenti alle proprie capacità e ai propri interessi;
  • Controllano costantemente gli annunci sulla bacheca, inviando le proprie candidature;
  • Possiedono delle competenze verificate da altri professionisti;
  • Allargano costantemente la propria rete, mettendosi in mostra agli occhi di aziende, professionisti e recruiter;
  • Partecipano a gruppi di discussione su argomenti di propria competenza o di proprio interesse.

Nell’epoca in cui viviamo, caratterizzata dalla rapida espansione del mondo digitale, non bisogna cadere nell’errore di sottovalutare le potenzialità di questa piattaforma per emergere sul mercato del lavoro. Ormai i datori di lavoro, prima di assumere un nuovo dipendente, tendono a controllare i suoi profili social, così come i candidati possono controllare la reputazione di cui gode un’azienda. Possedere un profilo social dal taglio professionale, che rispecchi la reputazione di un professionista o di una azienda, diventerà in futuro un requisito indispensabile per entrare nel mondo del lavoro.

 

A cura di

Valeria Vinzia


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