Siamo così abituati a convivere con certe tecnologie, anche le più banali, che non ci chiediamo da dove arrivino, come funzionino: le diamo semplicemente per scontate. Internet banale non è, questo è certo, eppure pochi si chiedono da dove arrivi. Ecco perché vale la pena di ricostruirne le sue origini, iniziando dalla storia di ARPANET.
La guerra fredda
La storia di una rete per il trasferimento di dati comincia negli anni ’50, in piena guerra fredda. L’Unione Sovietica aveva da poco dimostrato al mondo le sue capacità tecnologiche, grazie al lancio dello Sputnik. Il primo satellite artificiale lanciato dall’uomo, nell’ottobre 1957, aveva mostrato l’avanzamento della tecnologia sovietica rispetto a quella statunitense. Gli USA non potevano stare a guardare.
Alla motivazione politica si aggiungeva una necessità puramente militare. Gli Stati Uniti avevano infatti bisogno di una rete di comunicazioni sicura, rapida e stabile. Lo scopo era quello di assicurarsi la possibilità di trasmettere informazioni sensibili con la massima riservatezza. Secondo alcune fonti, la rete doveva essere in grado di resistere anche ad un attacco nucleare sul suolo USA. Nonostante questa teoria rimanga dibattuta, è sicuramente coerente con il contesto storico. Inizia così la storia della creazione di ARPANET.
La fondazione dell’ARPA
Nel 1958 il Governo degli Stati Uniti, per soddisfare queste esigenze, optò per la formazione di un nuovo istituto di ricerca. Nacque così l’ARPA, acronimo per Advanced Research Projects Agency. Il compito di questo istituto era sicuramente ambizioso: occuparsi dello sviluppo di tecnologie innovative.
Fra i vari incarichi attribuiti alla nuova agenzia, figurava il compito di trovare una soluzione per le necessità di telecomunicazioni sicure, come visto in precedenza. L’agenzia dipendeva infatti dal Dipartimento della Difesa e rispondeva delle sue attività ai gradi più alti dell’esercito americano.
La nascita di ARPANET
La prima bozza dell’attuale Internet nasce a metà anni ’60 grazie al contributo di Joseph Licklider. Lo psicologo e informatico americano aveva indicato, nel 1963, alcuni elementi di base su cui fondare una rete di comunicazioni galattica, capace di far comunicare computer coi quali ogni utente poteva interagire.
Ad ottobre del 1963 Licklider divenne capo dei programmi di Scienze Comportamentali e di Comando e Controllo dell’ARPA, insieme a due professori universitari (Ivan Sutherland e Robert Taylor). Poco tempo dopo, Licklider abbandonò il progetto, che venne portato avanti dai due professori. Nel 1968 Taylor illustrò il progetto per una rete in grado di scambiare dati e comunicazioni tra i computer dei vari uffici dell’ARPA e delle varie università ad essa legate: ARPANET.
Nel 1969 iniziò quindi la costruzione di questa prima rete, basata sull’utilizzo di piccoli computer che gestivano il traffico dati tra i nodi della rete. Un tempo erano detti Interface Message Processors (o IMP), oggi più semplicemente noti come router.
ARPANET è stata la prima rete a commutazione di pacchetto al mondo: quello che oggi è considerato lo standard, ai tempi era un concetto innovativo e fondamentale. Tramite questa tecnica, i dati si suddividevano in pacchetti di dimensione fissa e ogni pacchetto diventava un’unità a sé stante. Questi pacchetti si muovevano autonomamente sulla rete e si ricomponevano nell’ordine corretto una volta giunti a destinazione. Grazie a questa tecnologia, la rete si dimostrò estremamente stabile e in grado di trasferire grandi moli di dati su distanze enormi per l’epoca.
L’ampliamento di ARPANET
Alla sua nascita, la rete comprendeva 4 IMP: uno alla UCLA (University of California, Losa Angeles), uno presso lo Stanford Research Institute, uno all’University of California, Santa Barbara (UCSB) e il quarto alla University of Utah. Il primo messaggio venne trasmesso la notte del 29 ottobre 1969, ma il messaggio (la parola “login”) si interruppe a metà a causa di un arresto improvviso del sistema. Il 21 novembre i ricercatori registrarono la prima comunicazione stabile, mentre completarono i collegamenti tra i quattro nodi solo due settimane più tardi, il 5 dicembre.
Negli anni successivi, contando su importanti investimenti dell’ARPA, il network cominciò a crescere e raggiunse la East Coast nel 1970 grazie al nodo di Cambridge. I nodi divennero 13 nel dicembre ’70, 18 nel settembre successivo. I router divennero 50 sul finire del 1974. Nel 1973, grazie a collegamenti satellitari e cavi oceanici, l’ARPA collegò anche dei nodi in Norvegia e a Londra.
La fine di ARPANET e la nascita di Internet
Nel 1975 ARPANET divenne pienamente operativa: il controllò passò sotto la Defence Communication Agency. Per semplificarne la struttura, otto anni più tardi, il Dipartimento della Difesa decise di creare una sottorete da utilizzare per comunicazioni esclusivamente militari, chiamata MILNET.
La storia di ARPANET si concluse quando la sua struttura si ridusse da 113 a 68 nodi. Da quei 68 nodi, grazie alla diffusione dei personal computer e dello standard di trasmissione TCP/IP (Transmission Control Protocol/Internet Protocol), nacque quello che oggi conosciamo come Internet.
A cura di
Federico Villa
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