Digitale e disabilità

Digitale e disabilità

La tecnologia e il mondo digitale migliorano da anni la qualità della vita delle persone, in particolar modo per i portatori di disabilità. 

L’associazione AILU (Associazione Italiana Leucodistrofie Unite e Malattie Rare) sintetizza le definizioni di disabilità fornite dall’ONU, intendendo come tale

la condizione personale di chi, in seguito a una o più menomazioni, ha una ridotta capacità d’interazione con l’ambiente sociale rispetto a ciò che è considerata la norma, pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale.

 

In che modo la tecnologia fornisce supporto?

Le tecnologie definite “assistive” ricoprono nella sfera della disabilità un ruolo molto importante in quanto, grazie a tali supporti, è possibile ottenere una maggiore autonomia, studiare, lavorare e, in alcuni casi, muoversi. Inoltre, questi strumenti forniscono supporto nelle capacità relazionali e, se ben utilizzati, possono divenire amplificatori delle capacità sia comunicative sia sensoriali. Digitale e disabilità possono interagire per raggiungere un maggior benessere delle persone. 

Nel mondo della disabilità, gli strumenti tecnologici hanno un uso sia abilitante che riabilitante. Al primo gruppo appartengono strumenti che danno all’individuo la possibilità di svolgere attività che, altrimenti, gli sarebbero precluse (come, ad esempio, ausili per disabilità motorie). Nel secondo gruppo, invece, rientrano le tecnologie che permettono di superare difficoltà di attenzione e di apprendimento.

Nel mondo della scuola, la tecnologia offre un valido aiuto nella didattica rivolta a studenti disabili o con disturbi dell’apprendimento. Questi strumenti permettono una didattica individualizzata, programmata sulle esperienze del singolo studente, dove gli obiettivi vengono fissati all’interno di un contesto-classe che non emargina nessuno. Molti studi, infatti, dimostrano come una classe “digitale” formi un ambiente di lavoro cooperativo e collaborativo. 

Purtroppo, ancora oggi queste evidenti potenzialità della tecnologia risultano adombrate da un utilizzo non corretto di tali strumenti.

 

Digitale e disabilità: Il Digital Divide

Si parla del fenomeno di “digital divide”, riferendosi a barriere digitali che escludono le persone con disabilità dai benefici dell’innovazione digitale a causa di strumenti tecnologici complessi, interfacce poco intuitive, infrastrutture tecnologiche poco adeguate. Inoltre, le persone con disabilità hanno bisogno di sviluppare competenze diverse per poter sfruttare appieno i benefici del mondo digitale, e questo obiettivo può essere raggiunto solo attraverso un atteggiamento inclusivo. 

Le due macro-cause di questo divario digitale sono di natura socio-economica (in quanto non esistono nella maggior parte dei casi strutture idonee) e di natura culturale (a causa della mancanza di conoscenze adeguate). 

Si distinguono tre tipologie di digital divide: 

  • Globale: causato dalle differenze tra paesi più o meno sviluppati;
  • Sociale: originato dalle disuguaglianze esistenti all’interno di uno stesso Paese;
  • Democratico: causato dalle condizioni di partecipazione alla vita pubblica del paese grazie all’uso efficace e consapevole delle nuove tecnologie. 

Gli interventi devono essere mirati e concreti:

  • è necessario concedere a tutto il territorio, con riguardo particolare alle aree maggiormente svantaggiate, infrastrutture tecnologiche adeguate, con strumenti digitali idonei allo svolgimento di attività online; 
  • bisogna lavorare per la formazione e l’alfabetizzazione digitale di tutte le categorie svantaggiate.

Per la realizzazione di questi obiettivi non è sufficiente l’intervento dello Stato, serve l’ausilio delle pubbliche amministrazioni, delle aziende informatiche e degli enti di formazione affinché si lavori analizzando il problema da più prospettive. 

 

Un esempio di inclusività: il Progetto “Piemonte Digitale”

Il progetto “Piemonte Digitale” va verso questa direzione, ponendosi come obiettivo l’accessibilità ad ogni innovazione tecnologica, per un mondo digitale maggiormente inclusivo. Il punto di partenza è costituito dai cinque punti chiave ricavati  dal documento  programmatico “E-learning verso l’inclusione sociale” redatto dalla Commissione Europea:

  1. Soluzioni sociali per problemi sociali: attraverso la lotta al digital divide e l’analisi delle cause sociali di esclusione;
  2. Comunità e  consapevolezza: incentivando le comunità di gruppi svantaggiati a utilizzare Internet per  avere  visibilità  e occasione  di  comunicazione  e interazione;
  3. Verso un PC trasparente: semplificando le tecnologie per renderle intuitive, anche utilizzando interfacce più user friendly;
  4. Metodologia di risoluzione  dei  problemi: convertendo i contenuti strutturali mirati all’acquisizione di conoscenze in  percorsi volti all’acquisizione di competenze trasversali e di problem solving;
  5. Internet per tutti: promuovendo l’accessibilità  dei  siti  web e dei contenuti digitali in generale.

Piemonte Digitale, partendo da queste linee guida opererà in questo settore nelle seguenti modalità:

  • Sarà collettore, in modo continuativo, di tutte le buone pratiche esistenti, per farle maggiormente conoscere ai potenziali utilizzatori;
  • Promuoverà un’attività di ricerca, per far emergere problemi e inefficienze e risolverle una volta per tutte;
  • Agevolerà il dialogo tra i diversi attori del settore;
  • Intraprenderà azioni cooperanti per risolvere gli eventuali problemi, sensibilizzando Istituzioni, Associazioni ed Enti pubblici.

 

 

A cura di:

Giulia Triscari


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