L’educazione sessuale ai tempi dei social

Più di 40 mila follower, numerose collaborazioni con esperti del settore e prodotti originali: parliamo di My Secret Case. Nasce come primo sexyshop online per il piacere delle donne. Oggi porta avanti un progetto di educazione sessuale digitale, per arrivare anche agli utenti più giovani.

L’educazione sessuale digitale: My Secret Case

Tramite i vari canali mediatici, come la pubblicità televisiva o i social, My Secret Case mostra come utilizzare i sex toys venduti sul sito o presso il punto vendita milanese. Inoltre, cerca di combattere la disinformazione in campo sessuale. Il sito può essere definito una vera e propria fonte d’informazione sicura dal momento che la gestione del progetto è in mano a esperti del settore. L’educazione sessuale esce dalle classi scolastiche e arriva sui social.

Le modalità utilizzate dal team per diffondere segreti e consigli a tema sono davvero creative: diverse iniziative per raggiungere proprio tutti, approfondire tematiche tabù e imparare sempre qualcosa di nuovo.

I format di educazione sessuale digitale

  • Il glossex – periodicamente i gestori della pagina di My Secret Case definiscono un vocabolo del settore sessualità, andando a costruire un vero e proprio glossario del sesso. I video esplicativi vengono pubblicati nelle stories della pagina Instagram, poi salvati nell’highlight dedicato. Ogni contenuto è sottotitolato per evitare eventuali imbarazzi. Sullo sfondo una lavagna bianca e un pennarello… Si torna in classe, dunque! Un’idea originale per fare educazione civica digitale: pratiche sessuali dimenticate, curiosità etimologiche, ma anche culturali.
  • Le dirette con la sessuologa – i video in diretta sono segnalati nelle stories della pagina con indicazione dell’ora e del giorno, o anche degli ospiti. Le dirette, di cui è protagonista Anna Zanellato, sessuologa e psicologa di Vicenza, vengono salvate sul canale IGTV, con una copertina che riporta la tematica trattata. Spesso, nel corso della registrazione vengono proposte delle domande, in modo da coinvolger direttamente gli utenti e misurare le loro conoscenze in materia.
  • FAQ a tema – con le funzioni ‘sondaggio’ e ‘domande’ di Instagram, il team raccoglie dubbi e curiosità da chiarire da parte del pubblico. Le risposte sono suddivise principalmente in quattro tematiche: orgasmo, sesso anale, preservativo e prima volta. Il tutto è trattato sempre in maniera ironica, semplice, ma soprattutto allo scopo di promuovere dei rapporti sicuri.
  • I post della pagina – i post vogliono colmare le lacune riguardanti le pratiche sessuali in modo divertente, ma scientifico. Immagini che ritraggono i prodotti dell’e-commerce si accostano a vignette comiche con organi genitali, e soprattutto ai dati raccolti dai sondaggi. Con Lo sapevi che… per esempio vengono presentate percentuali, cifre e notizie legate alle abitudini sessuali degli italiani. Mensilmente, viene poi la pagina pubblica un oroscopo, chiamato Oroscopando; la rubrica tratta il futuro amoroso dei vari segni zodiacali.
  • Lo spot pubblicitario – in onda su La7, RealTime e i canali Sky. La rivoluzione di questa pubblicità televisiva sta nell’avere come protagonisti coppie comuni o donne in attesa (e non attori porno). Lo spot suggerisce così come nella quotidianità di chiunque ci possano essere momenti d’intimità.

Gli eventi di educazione sessuale

My Secret Case propone anche degli eventi per aggregare gli utenti e incontrarli di persona. Occasionalmente, la pagina organizza incontri a tema, dedicati ai single o alle coppie, durante i quali sponsorizza i prodotti. In queste occasioni è possibile porgere domande a cui trovare delle risposte guardandosi in faccia, confrontandosi di persona e non da dietro una tastiera.

Un esempio virtuoso

Il vero obbiettivo di My Secret Case non è solo vendere sex toys, ma anche fare educazione sessuale digitale. L’intero business presta attenzione alla sensibilità degli utenti; per esempio con spedizione dei prodotti in pacchi anonimi. Non trascura nemmeno le necessità della società; per esempio, pensa all’inclusione con la partecipazione attiva al Pride di Milano o con il lancio della campagna #iononmivergogno.

 

A cura di

Daniela Ferrario


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