Echo chamber: cosa sono e quali effetti hanno

Con l’avvento dell’era digitale ottenere informazioni e scambiare opinioni non è mai stato così facile. Eppure il diffondersi di internet e dei dispositivi mobili ha dato un notevole impulso anche al fenomeno della disinformazione, come dimostrano le numerose fake news che circolano in rete e sui social network. In questo processo le echo chamber giocano un ruolo fondamentale.

Ma cosa sono le echo chamber? Come funzionano? Quali sono i loro effetti? Queste sono le domande a cui cercheremo di dare una risposta.

Cosa sono le echo chamber?

Definire cosa sia esattamente una “camera dell’eco” o echo chamber non è semplice. Inside Marketing offre questa definizione del fenomeno:

“Le Echo Chamber sono quei contesti e quelle condizioni che, sui media, portano alla creazione di uno stato di isolamento ideologico degli individui. All’interno delle cosiddette camere dell’eco, infatti, circolerebbero per lo più notizie e fonti con una natura confermativa appunto delle posizioni politiche, religiose, ecc. degli individui”.

Walter Quattrociocchi, ricercatore presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, nel suo saggio intitolato Misinformation descrive le camere dell’eco come dei circuiti chiusi, dei mondi virtuali creati su misura da ogni singolo individuo. Infatti non esistono persone che non facciano parte di una echo chamber.

Come funzionano le stanze dell’eco?

Esistono differenti tipologie di echo chamber, ad esempio di natura scientifica, politica, culturale, oppure di matrice complottista ed estremista. Eppure il meccanismo che permette a queste stanze dell’eco di funzionare è sempre lo stesso, ed è basato su due elementi principali: il bias confermativo e il bisogno di appartenenza.

Il bias confermativo

Il funzionamento di una echo chamber si basa sul cosiddetto bias di conferma, o bias confermativo. In psicologia questa espressione indica un fenomeno cognitivo tipico degli esseri umani, per il quale le persone tendono a muoversi dentro uno spazio delimitato dalle convinzioni acquisite nel corso del tempo.

Il bias confermativo viene descritto come un:

“Un processo mentale che consiste nel ricercare, selezionare e interpretare informazioni in modo da porre maggiore attenzione, e quindi attribuire maggiore credibilità a quelle che confermano le proprie convinzioni o ipotesi, e viceversa, ignorare o sminuire informazioni che le contraddicono”.

Questo processo risulta più marcato quando vengono presi in considerazione argomenti che possano suscitare forti emozioni in una persona. Ciò accade anche quando vengono toccate credenze profondamente radicate nell’animo di un individuo.

Il bisogno di appartenenza

Un altro elemento su cui si fondano le echo chamber è il bisogno di appartenenza che caratterizza tutti gli essere umani. Ogni individuo sente la necessità di appartenere ad un gruppo, piccolo o grande che sia, in cui si possa sentire completamente libero di esprimere le proprie opinioni, avendo la consapevolezza che quest’ultime verranno accettate e condivise da tutti i suoi membri.

Questi due elementi, trasportati nel mondo dei social media, contribuiscono alla nascita delle echo chamber, delle camere di risonanza in cui trovare tutto ciò che ci piace e persone con cui condividere queste nozioni, esattamente come spiega Quattrociocchi. Le camere dell’eco contribuiscono poi alla polarizzazione dei gruppi e a un vero e proprio isolamento da tutte quelle fonti di informazione che possano minare credenze e convinzioni degli individui che ne fanno parte.

Il ruolo delle echo chamber nella diffusione della disinformazione

Il meccanismo delle echo chamber, alimentato dal bias di conferma e dal bisogno di appartenenza, facilita la diffusione sui social di fake news, false informazioni e notizie fuorvianti. La tendenza a non verificare le fonti e la veridicità delle nozioni condivise all’interno di una stanza dell’eco contribuisce infatti l’esposizione mediatica di queste false notizie, aiutando a consolidare ulteriormente le idee di estremisti religiosi, politici e complottisti di ogni genere. Ovviamente l’ampiezza delle echo chamber influisce sul processo virale che coinvolge certi tipi di informazioni. Più è grande la camera dell’eco, maggiore sarà la circolazione della fake news.

L’echo chamber porta inoltre ad una sorta di isolamento dei suoi membri. Essi infatti tendono a non prestare ascolto alle informazioni che circolano fuori da essa e a non confrontarsi con elementi esterni.  Di conseguenza quando una fake news viene pubblicamente riconosciuta come tale, difficilmente i componenti del gruppo in cui si è diffusa smetteranno di credere alla sua veridicità.

Solamente una maggiore consapevolezza di cosa sia e di come funzioni una echo chamber potrà arginare il fenomeno della disinformazione sui social. Eppure il percorso per raggiungere questo importante traguardo sembra essere ancora ai suoi albori.

 

A cura di

Valeria Vinzia


FONTI:

  • Insidemarketing.it
  • Wikipedia.org
  • Walter Quattrociocchi e Antonella Vicini, Misinformation. Guida alla società della disinformazione e della credulità, FrancoAngeli ed., 2016

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