Dipendenza da Internet: cos’è e come combatterla

Dall’avvento dei primi Smartphone e della rete 3G ad oggi, la nostra percezione della tecnologia è cambiata radicalmente. Sono terminati i tempi del telefono fisso appeso al muro, dei messaggi su Hotmail e della banda telefonica locale. Ognuno di noi possiede apparecchi capaci di connetterci col resto del mondo in un nanosecondo. Questo, tuttavia, non è necessariamente un bene per tutti. Il progresso ci ha garantito libero accesso alla Rete, ma ha fatto emergere anche patologie legate ad essa.

I sintomi

La dipendenza da Internet è classificata come patologia psichiatrica di tipo ossessivo-compulsivo. Il soggetto sviluppa un utilizzo smodato della tecnologia e dei suoi derivati, inclusa la Rete, manifestando comportamenti lesivi o auto-lesivi. Tra questi, i più comuni sono ansia, crisi d’astinenza, bipolarismo e, nei casi più gravi, violenza. Come per l’uso di stupefacenti, l’abuso degli apparecchi elettronici causa una forte assuefazione, spingendo il consumatore ad aumentare il tempo speso con essi.

Un piccolo quanto incisivo segnale sulla dipendenza da Internet, ad esempio, è la tendenza a controllare il telefono ogni minuto, in qualsiasi occasione e specialmente in compagnia. Questo è indice di una situazione di forte disagio e necessità di cercare una via di fuga rapida dalla situazione presente. Anche la necessità di trovare “segnale” in ogni luogo è un sintomo rilevante di uno smodato utilizzo della tecnologia. Questo non vale solo per i giovani, ma anche per gli adulti che usano costantemente la tecnologia per lavorare, venendo assorbiti da essa.

Esistono vari tipi di dipendenza, legati a specifici campi o applicazioni usati dagli utenti: si passa dalla dipendenza pornografica alla “shoppomania” su app come Amazon ed Ebay, fino alla necessità di creare varie identità fittizie nei videogames.

Le cause

Come per quasi tutti i disturbi, le cause della Dipendenza da Internet sono da cercare nel mondo esterno. Un soggetto malato spesso utilizza la Rete come via di fuga da situazioni spiacevoli o poco stimolanti, proiettando la propria attenzione altrove. Il cervello si ribella alla stagnazione e divora quantità immani di informazioni, immagini, stimoli. Tra le categorie più colpite ci sono i soggetti single, uomini e donne di mezza età, studenti universitari, dipendenti aziendali e, più in generale, persone con un basso livello di istruzione.

Anche la presenza di patologie pre-esistenti può peggiorare la situazione, portando l’individuo a proiettarli sulla rete. Si pensi solo al gioco d’azzardo, la mania sessuale e persino la depressione. Sfortunatamente, social network e siti di e-commerce non vengono incontro a queste situazioni, creando altresì stimoli pericolosi come “offerte imperdibili” per spingere gli utenti a spendere altro tempo al loro interno.

Le possibili cure

Se da un lato questa patologia può aggravarsi rapidamente, esistono delle cure efficaci per combattere la dipendenza e uscirne. Nei casi meno gravi, un progressivo allontanamento da questa realtà è più che salutare, a patto che venga sostituito da hobby e passioni più sani per tenere il cervello in attività e ridurre gradualmente la necessità di accedere ad Internet. E’ possibile anche partecipare ad attività comportamentali con degli esperti, per comprendere meglio i propri impulsi ed imparare a dominarli.

Nel caso in cui la malattia peggiori al punto da tramutarsi in ossessione violenta o grave depressione, vengono prescritti degli psicofarmaci di media intensità per controllare il bipolarismo e rilassare il soggetto. In aggiunta, è opportuno che una persona cara trascorra del tempo in sua compagnia, in modo da riallacciare quei rapporti umani e fisici recisi dalla dipendenza. Per prevenire questa malattia, in ogni caso, è sufficiente limitare il proprio utilizzo della Rete, alternandolo ad altri stimoli non legati ad essa in modo da abituare la mente ad essere più elastica.

A cura di

Francesco Antoniozzi


 

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