Dimmi che vivi nell’era digitale e ti dirò di cosa hai bisogno
di Elena Ricardi Di Netro
Nel V secolo a.C. Democrito disse: “Quanto è più saggio dell’uomo l’animale, che conosce la misura del suo bisogno, mentre l’uomo la ignora.” Se, infatti, nell’animale, il bisogno rappresenta sempre una risposta a uno stato di necessità, nell’uomo le cose si complicano. Subentra il contesto in cui questi vive: un ambiente che è l’uomo stesso a modificare attraverso le sue azioni. Azioni che hanno all’origine anche delle aspirazioni, tra cui quella di spingersi sempre oltre, per costruire “il migliore dei mondi possibili”.
Abbiamo desiderato il progresso, e la rivoluzione tecnologica ha cambiato completamente le nostre vite. Le possibilità che il digitale oggi ci offre sembrano essere infinite e in continua evoluzione, e i nostri stessi bisogni sono cambiati.
Bisogni e motivazione: la Piramide di Maslow
Gli psicologi definiscono bisogno e motivazione in questi termini: il bisogno viene inteso generalmente come “la mancanza totale o parziale di qualcosa che [in un determinato momento e secondo la sua percezione] è fondamentale per la persona, per la sua sopravvivenza e il suo benessere”, mentre la motivazione è quella spinta dettata dai bisogni che consente di mettere in atto delle azioni per soddisfarli.
A metà degli anni Cinquanta del secolo scorso lo psicologo Abraham Maslow teorizza la Piramide dei Bisogni, classificando le principali categorie di bisogni dell’uomo secondo cinque livelli gerarchici di priorità: i bisogni collocati nel gradino più basso sono quelli basilari, la cui soddisfazione è fondamentale per la sopravvivenza stessa dell’uomo; a mano a mano che si sale verso i gradini superiori, fino ad arrivare in cima alla piramide, si incontrano bisogni più “nobili”, quelli che ci distinguono dalle altre specie e che soddisfano, ad esempio, l’essere degli animali sociali o l’esigenza di autodeterminazione. La realizzazione dei bisogni situati nei livelli superiori non può prescindere dalla soddisfazione di quelli che li precedono.
In breve, le cinque categorie, partendo dal basso, sono le seguenti:
- Bisogni fisiologici, come la respirazione, l’alimentazione, il sonno
- Bisogni di sicurezza, come la ricerca di stabilità attraverso la salute, il lavoro, la famiglia
- Bisogni di appartenenza, quali la necessità di avere degli amici, di ricevere affetto e intimità, di essere parte di un gruppo
- Bisogni di stima e autostima, ad esempio il volersi sentire apprezzati dagli altri, l’avere rispetto per se stessi e il sapersi valorizzare
- Bisogni di autorealizzazione, legati alla ricerca di uno scopo nella vita e allo sviluppo spirituale e morale
Verso un nuovo paradigma
Nel corso del tempo la teoria di Maslow non è stata esente da critiche, che ne hanno sottolineato, ad esempio, la rigidità della classificazione gerarchica: spesso, infatti, l’uomo antepone alcuni bisogni ad altri, che sono invece “prioritari” secondo la prospettiva sopraesposta, si pensi ad esempio a chi dà la precedenza al lavoro rispetto alle ore di sonno necessarie all’organismo per essere riposato e in salute.
Ciononostante, la Teoria di Maslow è ancora oggi la teoria sui bisogni più conosciuta, anche al di fuori dell’ambiente accademico. Con la trasformazione culturale determinata dalle tecnologie digitali la piramide viene oggi riproposta in una versione aggiornata, che tiene conto dei bisogni del tutto nuovi del cittadino digitale e allo stesso tempo traccia dei parallelismi tra le due proposte. In questo modo si superano anche le perplessità su una prospettiva, quella di Maslow, che, astratta dal contesto storico, culturale e sociale, altrimenti risulta poco generalizzabile e applicabile nel tempo.
Piramide dei bisogni 2.0 o Piramide “COSMA”
Nel 2007 l’ingegnere Luca De Felice elabora una Piramide dei bisogni 2.0 riunendo in cinque livelli i bisogni nati con la digitalizzazione della vita quotidiana. Grazie alla prima lettera di ciascuna categoria nasce l’acrostico COSMA, appellativo con cui questa nuova piramide, volta a presentare e descrivere i bisogni del cosmo digitale, è meglio conosciuta e divulgata.
- C = Il bisogno di Connessione corrisponde ai bisogni fisiologici, dunque i bisogni primari dell’uomo. Oggi ormai è impensabile non essere costantemente connessi: indipendentemente da dove e con quale tecnologia, per le persone è essenziale esserci, nella Rete, sempre, senza interruzioni.
- O = Il bisogno di Orientamento equivale alla ricerca di sicurezza, che, nell’era dell’informazione e della comunicazione, si può soddisfare attraverso il controllo che tecnologie come i GPS, gli antivirus, o sistemi di controllo da remoto, consentono di esercitare sull’ambiente, su se stessi e sugli altri.
- S = Il bisogno di Socialità traduce il bisogno di appartenenza e, all’interno di comunità che oggi non sono più solo locali, ma anche globali, è possibile interagire con il resto del mondo attraverso i canali social, riuscendo ad abbattere le distanze fisiche grazie, ad esempio, alle app e ai servizi di videoconferenza
- M = Il bisogno di Medialità rispecchia il bisogno di stima e autostima e si traduce nell’esigenza di partecipare attivamente al flusso di informazioni online, ad esempio attraverso la propria attività e le proprie interazioni sui social. Le opportunità per ottenere visibilità, e, di conseguenza, anche apprezzamento da parte degli altri, sono maggiori grazie al digitale, basti pensare ai profili di influencer, youtuber, divulgatori.
- A = Il bisogno di Autocelebrazione viene soddisfatto attraverso il possesso di strumenti e dispositivi tecnologici di ultima generazione e la propria immagine e il proprio posizionamento costruiti online. Ne deriva un senso di autorealizzazione e un senso di appagamento.
Applicazioni pratiche
Conoscere i meccanismi che regolano il comportamento umano consente di dare una spiegazione ai nuovi fenomeni che caratterizzano la quotidianità dell’esistenza, come il rapporto con i Social Network, e sviluppare anche strategie di intervento, laddove insorgono vere e proprie problematiche o quadri patologici. È il caso ad esempio della Nomofobia, la paura incontrollata di rimanere sconnessi dalla Rete, che rivela quel bisogno ormai fisiologico di avere sempre con sé i propri dispositivi, costantemente collegati a Internet, come fossero un’estensione fisica, organica, del proprio corpo.
La piramide dei bisogni così rielaborata è utile, inoltre, per comprendere come avvengono le scelte d’acquisto dell’utente-consumatore e può quindi essere impiegata nelle strategie di marketing per presentare come “necessari”, sul mercato, nuovi prodotti e servizi digitali.
Le indagini volte a studiare le diverse applicazioni pratiche della Piramide COSMA sono in via di sviluppo e risultano senza dubbio fondamentali, in una società, quella digitalizzata, in cui le innovazioni sono continue e pensate per soddisfare le aspirazioni degli utenti in modo sempre più personalizzato.
FONTI
formazionecontinuainpsicologia.it
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