Cosa significa Digital Detox
Tradotto letteralmente il termine Digital Detox significa Disintossicazione Digitale. Questa pratica consiste nell’allontanarsi volontariamente per un periodo più o meno prolungato dai Digital Device nonché gli smartphone, i computer, i tablet ecc per motivazioni che variano a seconda della persona. Vuol dire prendersi un momento per stare offline anche dai social network, che ormai sono parte integrante della nostra quotidianità e che talvolta la sovrastano. A tal proposito, sembrano essersi infatti consolidati due approcci principali che potrebbero spiegare la scelta di ricorrere a un Digital Detox:
- “La disconnessione da qualsiasi tipo di strumentazione digitale per un paio di giorni o poco più è forzata” come afferma Alessio Carciofi (Docente di Marketing e Digital Wellbeing);
- Il Digital Detox è considerato come una “pausa di riflessione” finalizzata a capire come poter sfruttare al meglio la tecnologia e i suoi strumenti.
Queste due teorie hanno in comune l’esigenza di disintossicarsi dal cellulare e da internet. È un bisogno che le persone avvertono sempre più di frequente e che è connesso alle loro cattive abitudini digitali.
Ci sarebbe poi un’ulteriore visione che, al contrario delle precedenti, non considera il Digital Detox come una vera e propria disintossicazione, ma bensì come un modo per cercare di vivere al meglio e di ripristinare un rapporto “sano” con questi device.
Perché il Digital Detox
Le motivazioni che inducono le persone a fare un Digital Detox sono di diversa natura. Motivazioni che in alcuni casi si possono evolvere in problematiche:
- Difficoltà a concentrarsi: le persone che al giorno d’oggi sono bombardate da una quantità davvero notevole di stimoli, trovano difficile mantenere la propria attenzione attiva e incentrata verso un determinato argomento per un lungo lasso di tempo. Tendono a perdere il focus facilmente perché interrotti da suoni, notifiche, messaggi ed e-mail. Questo fattore però, a livello lavorativo, ha delle evidenti ripercussioni negative in termini di produttività. Purtroppo però, la situazione odierna non permette di estraniarsi completamente da questi input, perché la società in cui viviamo è palesemente governata dal progresso tecnologico che possiamo definire “un’arma a doppio taglio”. I telefoio, i computer, e persino le automobili più moderne sono super digitalizzate. Rilassarsi e “isolarsi” è estremamente difficile, a tratti quasi impossibile, ma nonostante ciò, sempre più persone lo ritengono essenziale.
- Stanchezza fisica e mentale: condizione che pregiudica le performance in ambito lavorativo e scolastico. Il fatto di trascorrere molto tempo davanti al telefono o al pc ha degli effetti collaterali anche sulla salute in senso più generale. Ne risente in primis la vista e poi di conseguenza anche la testa. Questo disagio spesso si manifesta attraverso forti emicranee o difficoltà a tollerare la luminosità dello schermo per un periodo di tempo più prolungato.
- Mancanza di produttività, mal umore e sistema immunitario compromesso (a lungo termine): se si passano troppe ore davanti al pc o allo smartphone si riducono la qualità e la durata del sonno, quindi ci si sentirà automaticamente più stanchi e affaticati.
- Bassa autostima e percezione falsata della realtà: confrontarsi quotidianamente (in particolare sui social) con determinate linee di pensiero e di canoni estetici ci porta a metterci in continua discussione. Dal momento che questi occupano una grossa parte delle nostre vite, soprattutto quella dei giovani, si tende a credere che la realtà coincida con le interazioni virtuali. Niente di più sbagliato. Pensandoci razionalmente, le piattaforme social, oltre che per condividere, sono state create appositamente per chi ama esporsi e mostrare la propria immagine. Essi rappresentano la tana del narcisismo: quel narcisismo e quel pizzico di egocentrismo che, alla fine dei conti, appartiene un po’ a tutti. Per questo è importante saper distinguere, saper discernere e valutare con occhio critico, altrimenti si rischia di cadere in qualche trappola di troppo. La bassa autostima quindi non è altro che la conseguenza del doversi paragonare con l’altro e del sentirsi inferiori. Da qui poi potrebbero sorgere per di più problemi di tipo socio-relazionale.
Consigli per un Digital Detox efficace
- Avere una buona motivazione: non ha importanza quale, perché la scelta resta comunque personale. Che sia per necessità individuale, per dedicarsi maggiormente ai propri affetti, o perché si sente il bisogno di prendersi una pausa. Tutto è lecito.
- Fissare un limite di tempo per il proprio rehab: più stiamo disconnessi e maggiore è il beneficio? Ovviamente non è una regola assoluta, ma sicuramente se il nostro detox è di sole 24 ore, difficilmente sarà efficace. In questo caso dovremmo trovare dei modi alternativi per rimanere in contatto con le persone a noi vicine, senza dover per forza sparire. Ricordiamoci che i modi per comunicare sono davvero infiniti, basti pensare ai tempi in cui la tecnologia non esisteva: quali erano i mezzi?
- Programmare le proprie giornate: riempire il tempo normalmente dedicato ai social con attività stimolanti, con hobby, con lo sport. Approfittare del tempo guadagnato per guardare un film, leggere quel libro che abbiamo in sospeso sul comodino oppure bere un caffé con quell’amico che ci eravamo ripromessi di vedere. Trovare dei passatempi che ci appaghino a livello personale.
- Pazientare: soprattutto nella fase iniziale dove ci sentiremo smarriti e “fuori dal mondo”, sarà complicato non cedere alla voglia di riconnettersi immediatamente. È proprio questo il punto cruciale: bisogna avere pazienza, perché superata la fase iniziale, si comincerà a godere della sensazione di essere offline e ad apprezzare il tempo che si ha a disposizione da dedicare a se stessi.
- Tornare online con calma: il ritorno al mondo digitale potrebbe risultare intenso: messaggi non letti, e-mail in attesa di risposta, chiamate perse, informazioni da recuperare. Qui è importante fare una lista di priorità e capire quali sono le cose per cui vale la pena spendere energie. Essere connessi è importante, bisogna riconoscerlo, perché il web è un mare pieno di opportunità; dall’altra parte, però, è altrettanto facile rischiare di farsi inghiottire dalle onde. Per questo prendersi il proprio tempo è la chiave.
Strumenti utili per disintossicarsi digitalmente
Esistono una serie di possibilità diverse per chi vuole intraprendere un periodo di Digital Detox, oltre a uscire di più, ritagliarsi del “me time” e tenersi sempre attivi:
- Prenotare un soggiorno in un Digital Detox hotel: questa proposta è quella un po’ più estrema perché permette di prendersi una pausa sia dal mondo digitale, sia dagli impegni lavorativi, familiari e personali. Le tipologie di pernottamento che dispongono di questa offerta sono molte, anche in Italia. Si passa dalla semplice baita in montagna, al rifugio eremita, al resort di lusso o eco-resort dove ci si può dedicare alla meditazione, riscoprendo il piacere di trascorrere il proprio tempo libero immersi nella natura. Qui si svolgono attività manuali all’aria aperta, ad esempio la coltivazione o l’allevamento. Lo scopo è rilassarsi mentalmente e staccare completamente la spina.
- Usare gli assistenti digitali integrati negli smartphone: questa opzione è decisamente più semplice, rapida e immediata. Questi strumenti ci ricordano di alzarci periodicamente dalla scrivania e fare un po’ di passi, oppure ci notificano quando è ora di spegnere il telefono e di andare a dormire perché abbiamo passato tempo sufficiente, se non eccessivo, davanti allo schermo. Oltre ai sistemi installati nei telefoni poi, sono le piattaforme stesse a possedere questa caratteristica. Infatti, Instagram permette di verificare il tempo medio di utilizzo e anche di silenziare le notifiche per un periodo.
- Scaricare Digital Detox app: aiutano a pianificare al meglio la propria pausa digitale. Alcune propongono delle brevi meditazioni come l’app Headspace, altre fanno del bene all’ambiente. Stiamo parlando dell’app Tap Project pensata da UNICEF e sostenuta da alcuni brand tra cui Giorgio Armani. Questa permette, lasciando il telefonino immobile per almeno 10 minuti, di distribuire – nei paesi in emergenza idrica – una quantità d’acqua pari al fabbisogno di un bambino. Anche se di per sé l’iniziativa benefica non è strettamente legata al concetto di Digital Detox, in quanto comporta ugualmente l’uso del cellulare, fa in modo che avvenga in maniera più etica e consapevole.
Esistono poi app quali:
- SPACE – Break Phone Addiction in cui l’utente può impostare un programma basato sulle proprie abitudini e venire semplicemente informato sui propri progressi detox;
- Off the Grid – Digital Detox in cui si può regolare la propria vita a 360°. Si distingue per il fatto che è possibile filtrare le comunicazioni, evitando notifiche o avvisi secondari;
- Forest – Stay focused che si basa sul concept di costruzione di una foresta. All’utente è chiesto di stabilire degli obiettivi da raggiungere in un determinato arco di tempo in modo da essere più motivato ad aumentare la propria produttività. Questi traguardi sono organizzati e gestiti come se si stesse, pian piano, creando una foresta al fine di rendere il tutto più interessante, creativo e stimolante soprattutto a livello visual.
Il Digital Detox Day
Per sottolineare l’importanza di questo refresh periodico, il 5 di settembre è stata promossa una campagna di sensibilizzazione con l’obiettivo di evidenziare l’impatto negativo che l’abuso dei social network e quindi l’eccessiva digitalizzazione ha sulla salute fisica e mentale di ognuno. Questo #DigitalDetoxDay coniato dal beauty brand etico Lush in collaborazione con #IAMWHOLE (organizzazione inglese che sostiene la salute mentale) e con la Youtuber e imprenditrice Zoe Sugg, è finalizzato a far riflettere sul rapporto che si ha con i canali social e sull’importanza di tutelare la propria salute psichica e psicologica.
Inoltre, per raccogliere fondi a sostegno delle associazioni che si occupano appunto di mental health, l’azienda ha lanciato la bomba da bagno IRL (acronimo per In Real Life, molto utilizzato sui social per indicare i momenti della vita reale in contrapposizione a quella virtuale) in edizione limitata.
A cura di
Rebecca Brighton
FONTI
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