Dove ci porta la rivoluzione digitale? Quali cambiamenti lenti ma inesorabili stanno producendo le tecnologie digitali in noi come esseri individuali e sociali? Quale cultura si prospetta nella “mutazione sociale” in corso nelle nuove e vecchie generazioni?
Sono le domande che si pone il saggio di Alfonso Fuggetta, Cittadini ai tempi di Internet. Fuggetta propone uno sguardo e una riflessione sulle conseguenze dello sviluppo del nuovo mondo digitale e della prospettiva di una educazione civica digitale che ne guidi e armonizzi l’ormai inarrestabile evoluzione.
L’ecosistema complesso di Internet
Internet, diventato il luogo privilegiato delle nostre interazioni e attività, viene definito dal Prof. Fuggetta come un ecosistema complesso con molte sfaccettature e chiavi di lettura. Compreso un lato oscuro, con i pericoli e le contraddizioni che la potenza di comunicazione e interazione portano con sé, fra cui il rischio di disumanizzarsi.
Internet come fonte indiscussa di cambiamento, luogo di costruzione e strumento di una visione alternativa della società. Al contempo però anche modello di interazione e dialogo che necessita di una corretta informazione e educazione per la condivisone delle conoscenze. Internet può infatti essere anche uno strumento di condizionamento e di distorsione dell’opinione pubblica, di censura e repressione della libertà di espressione.
La cultura digitale integrata nel concetto di cultura e cittadinanza
Per alcuni il digitale è una sovrastruttura che si sovrappone al nostro stile di vita tradizionale di cui magari potremmo anche fare a meno. Per altri si tratterebbe di un particolare settore economico o legato al mondo dei media e della comunicazione. Nella realtà il digitale è ormai diventato parte del nostro vivere quotidiano nei costumi e nelle abitudini, integrato e non in alternativa al concetto classico di cultura.
Si potrebbe parlare quindi di una “cultura ai tempi del digitale“, in cui i criteri di cultura contribuiscono anche a determinare quelli che sono i diritti e i doveri di cittadinanza nelle attività e nei rapporti sociali quotidiani.
La centralità dell’educazione civica digitale per i cittadini digitali
Il digitale rappresenta un’arma molto potente e chi la utilizza deve essere innanzitutto una persona consapevole. Il processo formativo diventa centrale per costruire una cultura moderna ai tempi di Internet. Non è sufficiente un aggiustamento didattico e dei contenuti. Occorre invece un nuovo percorso educativo nella scuola e nelle istituzioni, non solo per le nuove generazioni ma per l’intera cittadinanza.
Occorre chiedersi cosa voglia dire preparare una persona nel mondo sociale e professionale nell’era di Internet e dei social. Lontani ormai da un’idea di un processo formativo isolato occorre innanzitutto assicurarsi che le nuove generazioni “imparino ad imparare”. Un secondo aspetto è poi la nuova centralità della creatività, che non si applica solo all’aspetto ludico o dell’entertainment ma spinge generalmente la nostra fantasia oltre i limiti del reale.
Chi deve occuparsi di armonizzare la realtà del mondo digitale nella cultura moderna?
Il tema di chi debba essere responsabile di promuovere la maturazione di una cultura ai tempi di Internet è un dibattito che va affrontato ad ogni livello della nostra società e da tutti gli attori che operano al suo interno:
- élite intellettuali e mediatiche
- famiglia
- scuola
- mondo del lavoro e le imprese
- politica e le associazioni
Al fine di indirizzarsi verso una reale e matura cittadinanza digitale occorre soprattutto sviluppare nei giovani e nelle nuove generazioni un’attitudine al culto dell’onestà intellettuale. Lo sviluppo di una coscienza di cittadino digitale si basa infatti su principi quali il riconoscere gli altri prima ancora delle loro idee, capire e ascoltare le posizioni dei nostri interlocutori, comprendere i propri errori e saper cambiare idea attraverso il dialogo e lo scambio costruttivo. Soprattutto non temere il confronto.
Cittadini digitali maturi
La sfida da affrontare, per Fuggetta, sta nella costruzione delle condizioni preliminari cognitive e comportamentali affinché si possa sviluppare una moderna e matura cittadinanza ai tempi del digitale. Occorre dare solidità alle generazioni di Internet indirizzandole verso il sapere, insegnando e educando ad acquisire ed organizzare la conoscenza.
Accanto alla capacità di analisi e di sintesi, organizzate in un metodo di ragionamento, occorre imparare a scegliere le fonti del proprio sapere in termini di qualità e affidabilità. Essere maturi al tempo del digitale significa quindi non soltanto proporre alle persone nozioni e informazioni ma offrire concetti e formazione.
Gestire la radicalizzazione dell’esperienza
Educazione civica digitale significa anche saper gestire le tecnologie digitali, che, pur essendo strumenti di trasformazione, inducono una radicalizzazione dell’esperienza e una complessità delle dinamiche e dei fenomeni rispetto alle quali ci si trova spesso impreparati. Un dialogo tra persone che diventa sempre più complesso dentro un fenomeno sociale senza più confini.
Tale complessità è cresciuta esponenzialmente senza un’adeguata capacità di gestione delle relazioni e degli eventi ad essa collegati. Inoltre, la risposta non può essere solo il controllo, la repressione dei diritti d’accesso alla rete, né ottusamente ignorare tali cambiamenti epocali. Occorre invece cavalcare quest’onda potente da surfisti accorti e consapevoli dei rischi che si corrono nell’affrontarla in modo troppo disinvolto.
Cittadini digitali: prospettive future
Secondo Fuggetta, la scuola rappresenta il maggior veicolo di educazione civica digitale. Questa non deve comunque trattare la materia dell’informatica e del digitale come una semplice disciplina di studio o un puro strumento operativo, ma essere utilizzata per ripensare e definire la struttura stessa del pensiero educativo.
Si tratta di diffondere un approccio educativo che indirizzi a nuove categorie di pensiero, a modalità con le quali osservare e vivere i fenomeni sociali e individuare nuovi spazi creativi e progettuali in ogni ambito della società.
Occorre che alle comprensioni tecnico-informatiche si affianchi una sensibilità, una competenza e un’attitudine che aiuti il singolo individuo a valorizzare e padroneggiare il ruolo del digitale in ogni aspetto della vita quotidiana.
Il contributo dei media e del mondo dell’informazione
Immaginare la costruzione di una cittadinanza digitale matura senza il contributo del mondo dell’informazione non è sostenibile. Al contrario diventa indispensabile riqualificare il mondo dell’informazione e dei media per il formarsi di una nuova opinione etica e consapevole. Pensiamo per esempio al fatto che oggi la crisi della politica sta passando anche attraverso l’uso indiscriminato dei media e dei social che affrontano la polemica e l’invettiva invece del confronto e del dibattito leale.
Essere cittadini digitali significa passare attraverso il processo di una educazione civica digitale permeata in tutti gli strati della società. Solo in questo modo la trasformazione digitale potrà produrre effetti positivi e opportunità di condivisione sociale e individuale tra cittadini.
A cura di
Costante Mariani
FONTI:
- Alfonso Fuggetta, Cittadini ai tempi di internet, Franco Angeli, Milano, 2017.
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